Sii regolare ed ordinato nella tua vita, cosi chè tu possa essere violento ed originale nel tuo lavoro. G.Flaubert

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d'altri senza tuo grado. L. Da Vinci


giovedì 19 maggio 2011

OLMO 1. DALLA RUGGINE A NUOVA VITA

 OLMO 1 nasce dalla voglia di creare una bici a scatto fisso da un oggetto che stava perdendo la sua utilità: lasciato sotto la piaggia da un vecchio meccanico che non aveva più la voglia di utilizzarla, preferendo uno scooter. L'obiettivo era utilizzare pochi pezzi nuovi, riciclando al massimo.
Il telaio, in acciaio, color carta da zucchero presentava una discreta quantità di ruggine che però non aveva intaccato la struttura. Cromature irrimediabilmente compromesse. Le ruote, non più originali, avevano raggi in acciaio su cerchio Ambrosio in alluminio. Gomme Schwalbe. Trasmissione Campagnolo nuovo Record marchiata con la stella gialla, pacco pignoni non originale. Manubrio 3TTT da passeggio con freni in plastica. Movimento centrale, pinze e serie sterzo Campagnolo. Pedali Campagnolo.

La partenza era buona per cui ho dovuto risolvere solo 2 problemi: il manubrio che volevo a corna di toro e il complesso mozzo-pignone fisso.

Il manubrio è stato risolto rovesciando quello in dotazione: la maggiore difficoltà è stata piegare le "corna" di quei pochi gradi, in modo da renderle parallele tra loro; l'alluminio, metallo duttile, diviene molto duro e rigido se subisce il trattamento di anodizzazione. A tale scopo mi sono servito di un tubo di diametro maggiore infilato sul singolo corno  per aumentare il braccio di leva, di un morsetto ben fermo sul banco di lavoro e di forza "ignorante" per portare la curva alla forma desiderata. Il nastro nero è ricavato da scampoli di nabuk regalatemi da un amico tappeziere.

Il mozzo posteriore è stato ricavato da un mozzo Union da 10€ a singola filettatura su cui è stato avvitato un pignoncino terminale sa 12 denti che chiudeva un vecchio pacco pignoni Shimano a 6 velocità. Ho rinunciato a trovare la ghiera di chiusura e ho adottato il "rotafixa method" cioè ho appoggiato la catena sul movimento centrale e fatto leva con l'intera ruota per stringere il pignone sul mozzo.
(per maggiori chiarimenti http://204.73.203.34/fisso/eng/schpignone.htm ). Per questa magia ringraziamo Giovanni Pettenella R.I.P. (campione Olimpico di Velocità a Tokio nel 1964)

Della trasmissione è stata riutilizzata la guarnitura Campagnolo (corona 42) montata esternamente per avere la miglior linea di catena. Quest'ultima, come il resto del meccanismo era da 3/32.


Risultato finale: una fissa intorno agli 8 kg. di peso con una spesa di circa 95€ (più le ore di lavorazione che però sono la parte creativa del tutto).

P.S: Olmo ha subito un'altra trasformazione ed è stata donata a mio padre: ora monta guarnitura Ofmega 42t da 160mm e ruota libera da 20t. l manubrio è divenuto dritto.
Funziona benissimo! (telaio di circa 35 anni fa!)

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